Golfo Tigullio

"Golfo Tigullio" deriva da un progetto degli architetti francesi Luc Bouvet e Olivier Petit. Si tratta di un Adventure '30, barca in piccola serie costruita dal cantiere VR, con sistemi tecnologicamente avanzati e materiali compositi in grado di garantire robustezza e leggerezza.

Pensata per regate in solitario o in equipaggio ridotto, "Golfo Tigullio" è lunga nove metri al galleggiamento, con un pescaggio di più di due metri. È dotata di zavorre liquide (i cosidetti water ballast) da 400 litri ciascuna e di due timoni per migliorarne la direzionalità in tutte le andature anche quando la barca è molto sbandata.
Molto leggera, pesa solo 2.000 chili, "Golfo Tigullio" ha una chiglia con siluro in piombo di quasi 800 chili. La nota più carattestica di "Golfo Tigullio" è la notevole larghezza dello scafo, ben tre metri e mezzo.
Armata con un albero di 15 metri, realizzato dalla Velscaf, ha un armo frazionato, con una randa di 45 mq. in kevlar, completamente steccata e molto allunata, un fiocco olimpico di 23 mq. e un genoa leggero montato su avvolgitore. Due i gennaker (spinnaker asimmetrici), uno da poppa e uno da lasco. Il corredo delle vele è stato realizzato dalla Ullman Sails di Rapallo.
Gli interni di "Golfo Tigullio" sono estremamente spartani: due cuccette inclinabili in tubo di alluminio e tela, un tavolo da carteggio basculante e un mobile cucina sono le dotazioni minime indispensabili per poter affrontare regate di lunga durata. I criteri generali di semplicità e leggerezza che hanno ispirato Franco Manzoli nella costruzione di "Golfo Tigullio" fanno sì che l'attrezzatura di coperta sia ridotta e semplificata al massimo mentre la strumentazione elettronica è molto completa e sofisticata in modo da garantire la sicurezza e da facilitare la navigazione in acque particolarmente difficili (correnti, maree, nebbie etc.) come quelle della Manica e del Nord Atlantico.
Oltre alla strumentazione completa del vento, a un log, un ecoscandaglio, una bussola digitale, un barometro, "Golfo Tigullio" è equipaggiata con un GPS (strumento satellitare per la navigazione) e una radio SSB da radioamatore collegata a un PC portatile per la ricezione delle cartine meteorologiche in facsimile. "Golfo Tigullio" è anche dotata di un sistema Radar Detector, in grado di segnalare la presenza di navi nella zona.
Le comunicazioni con la terraferma vengono garantite dalla radio VHF o SSB e, in caso di emergenza, da un trasmettitore EPIRB, in grado di segnalare immediatamente la posizione di barca ed equipaggio attraverso un sistema di rilevamento satellitare. Sempre in vista di lunghe navigazioni in equipaggio ridotto "Golfo Tigullio" è stata dotata di due piloti automatici.




LA OSTAR 1996

Franco Manzoli a bordo del trenta piedi "Golfo Tigullio" ha tagliato il traguardo di Newport, Rhode Island, Stati Uniti, classificandosi quarto nella sesta classe.
Questo risultato è stato causato da una serie di inconvenienti tecnici che hanno compromesso l'ultima fase della regata. I due GPS (sistemi di posizionamento satellitari) di bordo si sono infatti fermati quasi contemporaneamente e quindi Franco Manzoli ha dovuto ripiegare su sistemi di navigazione tradizionali (carta, bussola e log). Inoltre Franco, proprio nelle ultime ore della lunga navigazione, era impossibilitato a ricevere carte meteo attraverso il computer di bordo.
Eventi sfortunati che hanno fatto sì che "Golfo Tigullio" non potesse mantenere la buona posizione guadagnata in oltre 2.600 miglia di navigazione difficile e durissima che, proprio negli ultimi quattro o cinque giorni, hanno messo a dura prova anche la sua tenuta fisica e psicologica. Va comunque sottolineato che questa decima edizione della Europe One Star è stata tra le più dure che la storia della manifestazione abbia registrato, con ben due affondamenti, due grandi trimarani capovolti durante la navigazione e quasi una decina di ritiri e che, in ogni caso, Franco Manzoli si è detto soddisfatto di essere riuscito ad arrivare a Newport nelle prime posizioni e in soli 21 giorni di navigazione.
Nella sesta classe, che era la più numerosa con 13 imbarcazioni in gara, la vittoria è quindi andata al belga Michel Klenjans, seguito dall'americano David Scully e dall'italiano Fabrizio Tellarini che ha preceduto Franco Manzoli di due ore.



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Per altre informazioni si ricorda che Velanet, allora "per MARE alla VELA", con la collaborazione di Carla Anselmi, realizzò un sito dedicato alla OSTAR 1996, seguendo in particolare la regata di Franco Manzoli.